Un'altra strada: Idee per l'Italia di domani by Matteo Renzi

Un'altra strada: Idee per l'Italia di domani by Matteo Renzi

autore:Matteo Renzi [Renzi, Matteo]
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2019-02-14T23:00:00+00:00


DOVERI, NON SOLO DIRITTI

Questo paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere.

ALDO MORO, 28 febbraio 1978

È tempo di una scommessa che metta al centro i doveri, soprattutto per la nuova generazione spesso viziata da una sorta di approccio protezionistico di chi l’ha educata a chiedere prima che a dare. Il governo dei mille giorni sarà ricordato a lungo come una stagione di lotta per l’affermazione di nuovi diritti. La legge sulle unioni civili, certo. I percorsi preparatori per la legge sulla cittadinanza, poi bloccata, e sul testamento biologico, approvata. Le leggi sulla cooperazione internazionale, sul terzo settore, sull’autismo, sulla responsabilità civile dei magistrati, sul caporalato, sullo spreco alimentare. La legge sul «dopo di noi» per assicurare un futuro alle persone con disabilità quando non ci saranno più i genitori a seguirli.

Porre la cultura al centro di un progetto di costruzione di una comunità vuol dire occuparsi non solo dell’educazione e della formazione dei cittadini, ma soprattutto essere radicali nel propugnare la necessità di una cultura dei diritti, che va affermata anche in modo inedito rispetto al passato. Quando si parla di diritti delle donne, la mente va subito alla battaglia contro il femminicidio e contro la violenza. Ed è giustissimo impegnarsi per assicurare strutture e risorse a chi lotta contro la devastante e vergognosa piaga che vede gli uomini sentirsi in diritto di fare del male alle donne. Non è normale né accettabile, mai, che qualcuno alzi un dito contro una donna e aiutare i centri antiviolenza, le associazioni che combattono la tratta, i professionisti che lottano tutti i giorni contro questa piaga è una battaglia di tutti. Di uomini e donne.

Ma non basta. Parlare dei diritti delle donne significa affermare la necessità di una presenza femminile più massiccia, ovunque. Sono stato criticato perché il mio governo è stato costituito con una presenza paritetica di uomini e donne. Il primo, e anche l’ultimo per adesso, dei sessantacinque esecutivi che si sono alternati dopo la fine della seconda guerra mondiale. E le donne si sono cimentate con ministeri pesanti e pensanti. Abbiamo scelto donne anche ai vertici delle aziende, specie di quelle quotate. Ma c’è una grande questione femminile che riguarda le posizioni apicali di tutte le istituzioni. Nei prossimi dieci anni le donne saranno circa il 60% delle persone laureate e di quelle che hanno un master. Perché continuiamo ancora oggi con una clamorosa sottorappresentanza dell’universo femminile nel settore dell’università? Le donne sono già maggioranza nei nuovi concorsi in magistratura. Perché continuiamo a non vederne ai vertici delle supreme magistrature? E ancora: come non affermare la centralità della battaglia per la parità salariale? Possibile che una donna, in quanto tale, venga retribuita meno di un uomo? Per me deve guadagnare di più chi più è capace.

Il paradosso è che il mondo del giornalismo e dell’opinione pubblica – che spesso si erge a giudice della politica, ed è giusto che ciò avvenga, perché tale attività



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.